Sulle tracce dell’industria di Tržič
Nel secolo scorso l’industria calzaturiera ha fortemente segnato ed influenzato la vita dei cittadini di Tržič. Delle impronte metalliche impresse sul pavimento vi guidano lungo i percorsi del settore calzaturiero. Vi guidano attraverso l’intero centro storico, indicando i punti in cui l’industria calzaturiera era più presente nel corso della storia. I punti sono ben collegati tra di loro da un percorso circolare intorno a Tržič della durata di un'ora, dove è possibile vedere alcune delle attrazioni culturali e turistiche del luogo.
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TRŽIČ – DOVE IL PATRIMONIO DELLA TRADIZIONE CALZATURIERA È DI CASA
Tržič in Slovenia è maggiormente conosciuto per il suo eccezionale patrimonio della tradizione della lavorazione delle calzature. Negli anni '70 vi si svilupparono i primi calzaturifici e nel 1903 fu fondata la fabbrica di calzature Peko. Oggi, le calzature in città e nelle aree circostanti sono realizzate in piccoli stabilimenti sviluppati da imprenditori locali.
Tržič ha un bellissimo centro storico, dove lo spirito del passato si intreccia con il presente. L'atmosfera del mercato del 1492, che ad oggi è diventato una città, vi invita ad esplorare i suoi meravigliosi angoli.
LE TRACCE DELL’INDUSTRIA A TRŽIČ
Nella seconda metà del XIX secolo, a Tržič iniziarono a produrre le calzature con suole chiodate. Le suole delle scarpe, degli stivali e di altre calzature venivano realizzate attaccando chiodini in legno, che collegavano diversi strati della suola in cuoio.
Le resistenti calzature per camminare in montagna, lavorare nei boschi, ecc., erano rinforzate con chiodi per proteggere la suola in cuoio dalla precoce usura. I chiodi venivano principalmente da Kropa e queste scarpe, essendo così resistenti, venivano indossate dalla gente per decenni.
Le impronte metalliche delle suole (vedi foto) indicano i calzaturifici selezionati di Tržič (guardando sulla cartina si notano dei numeri di colore giallo). A partire dalla seconda metà del XIX secolo, la città fu maggiormente caratterizzata dalla produzione di calzature che dall’artigianato è passata all’industrializzazione.
1. Pǝr Šlósarjǝ
Nella piazza principale c'erano più di dieci officine di calzolai. In questa casa c'era il distributore di scarpe di Herman Goekn. Più tardi qui furono prodotte le pantofole, particolarmente apprezzate furono le pantofole con i pompon. Goeken aprì uno dei primi calzaturifici a Tržič, successivamente venne acquisito da Peter Kozina.
A sinistra dell'ingresso nella casa “Pr' Šlosarj”, sul muro c'è un'immagine dei protettori dei calzolai di Tržič – i Santi Crispino e Crispiniano.
2. Pǝr Kaštrún
Qui le calzature venivano prodotte dalla famosa famiglia Kastrun. In questa casa nacque anche Joža Gros, padre di Miha Gros, che oggi possiede la ditta Migi. L’artigianato è passato di generazione in generazione – Joža Gros ancora oggi è uno dei migliori testimoni della produzione artigianale del passato. La sua storia di vita è rappresentata nel Museo di Tržič.
3. Brodi
Oggi nella ditta Brodi producono diversi tipi di pantofole e altri prodotti in cuoio, portando avanti in questo modo la tradizione dei calzolai di Tržič – tra loro c’erano alcuni produttori specializzati nella realizzazione di pantofole.
4. Pr' Hrovat
Hrovat era noto per la realizzazione di scarponi da montagna e da sci nonché dei pattini da ghiaccio. Gli scarponi da montagna venivano chiamati anche “gojzarji” – il nome derivava dalla località austriaca di Bad Goisern, dove vennero prodotti i primi modelli di questo tipo di scarponi.
5. Pər Fôltkə
In questo luogo c’era l’officina del calzolaio Klofutar. Realizzavano calzature su misura, ma la maggior parte della produzione era rappresentata da calzature di serie, che mandavano a Lubiana e nei Balcani.
6. Pər Razbórškə / Jára
Janez Razboršek je v tej hiši leta 1929 ustanovil manjšo tovarno čevljev, ki se je imenovala Jara. Zaposloval je okoli sto ljudi. Pozneje je bil tu Trio.
Znana so pričevanja, da so bili delavci v Jari zelo slabo plačani. Med obema svetovnima vojnama so najslabše plačani zaslužili dinar na uro - zato so ljudje podjetju pravili »dinar fabərka«.
7. Pər Mehlét / Zgórən Vógu
Nel 1929 in questa casa Janez Razboršek fondò una piccola fabbrica calzaturiera, chiamata Jara. Ci lavoravano circa cento dipendenti. In seguito questo impianto venne chiamato Trio.
Sono note le testimonianze che indicavano che i lavoratori di Jara venissero pagati male. Si dice che tra le due grandi guerre coloro che erano i più mal pagati guadagnavano un dinaro all’ora – per questo la gente del posto chiamava la ditta “dinar fabərka”.
8. Pər Komátelnek
Nel 1935 la casa fu comprata da Konrad Mehle, maestro calzolaio. Prima di lui qui produceva calzature Janez Andošek.
9. Pər Podgórcə
Qua viveva Jurij Miklavčič, maestro calzolaio di Tržič.
10. Pər Nôšet
Tra i famosi calzolai di Tržič – solo in città sicontavano circa 90 laboratori – c’erano anche la famiglia Ješet. I loro prodotti venivano venduti in Croazia, in particolare in Dalmazia e nei Balcani più meridionali.
11. Pər Nántə
Nel XIX secolo qui viveva il maestro calzolaio Ferdinand Salberger, a cui successe il figlio, anche lui calzolaio, Jožef Salberger.
12. Pər Bərkè
Il laboratorio con diversi impiegati veniva gestito dalla famosa famiglia di calzolai – i Srečnik. Erano conosciuti per la loro natura allegra.
13. Pər Prézelnek / Pər Páckə
La casa era di proprietà del maestro calzolaio Matija Pleničar - Radon, che come maestro calzolaio fu iscritto nella corporazione degli artigiani calzolai nel 1826. All’epoca le calzature venivano ancora realizzate secondo il modello “glih kopit” – la scarpa sinistra e quella destra erano uguali.
Tra le due guerre in questa casa visse Jožef Zupan, conosciuto come “Hrabri Joško” (Giuseppe, il temerario).
14. Špitau
In questo luogo dal 1942 produceva le scarpe Peter Jurkovič, che prima lavorava da Ude e Mehle.
A parte ciò, in questo luogo si trovava l’ospizio dei poveri di Tržič.
15. Pər Pútnek
Qua c’erano i calzolai Grasmajer, che all’anno riuscivano a produrre fino a 20.000 paia di scarpe. Dopo la Seconda guerra mondiale questa ditta, e come la maggior parte delle ditte, fu nazionalizzata e i proprietari fuggirono all’estero.
16. Pər Grôgcə / Pər Molínet
In questa casa nel periodo durante le due guerre produceva le calzature Janez Slapar. Insieme alla moglie erano conosciuti come le leggende di Tržič, nel 1975 ne fecero anche un film documentario “Šuštarska jesen” (L’autunno dei calzolai).
17. Calzaturificio Mally & Demberger
Per un periodo il calzaturificio fu attivo all’indirizzo Glavni trg 10, per poi trasferirsi al Glavni trg 18. Fu fondato agli inizi del XIX secolo. Nei primi anni ’30 il calzaturificio fu incendiato.
A Tržič, oltre ai singoli artigiani e all'officina di Klofutar, che impiegava diversi calzolai, rispettivamente dal 1874 e dal 1889, operavano due aziende tedesche di calzolai: la fabbrica Združene čevljarske tovarne Mally & Demberger e la fabbrica Čevljarska tovarna Müller & Goeken.
La fabbrica di Mally & Demberger è stata fondata dai fratelli Philip e Christian Demberger, figli di un banchiere di Francoforte. Analizzarono la situazione economica del mercato di Tržič e la utilizzarono per avviare una redditizia attività imprenditoriale. Videro un'opportunità commerciale nella fornitura della pelle e delle tomaie fabbricate a casa e commercializzando prodotti finiti. Non essendo calzolai, portarono a Tržič i maestri che sapevano disegnare modelli e lavorare la pelle. Questo tipo di organizzazione della produzione non richiedeva molto capitale: inizialmente non erano necessari nemmeno i macchinari né uno stabilimento industriale.
Inizialmente la società operò con il nome di Ohr & Demberger. Affittarono locali presso il laboratorio di verniciatura abbandonato di Peharc per tagliare i tessuti su richiesta e organizzare la spedizione. Alla fine Fric Demberger si mise in contatto con Karl B. Mally, che vide nella società l'opportunità di utilizzare razionalmente la pelle di scarto, i materiali meno pregiati e di scarto della sua conceria.
18. Pər Jelénc
Anton Jelenc tra gli anni 1921 e 1932 realizzò in questa casa una fabbrica di scarpe per bambini – le chiamavano baby scarpe. Numerosi laboratori di produzione di calzature di Tržič si sono specializzati nella produzione di calzature per bambini, vendute già negli anni tra le due guerre mondiali nell’ex SHS (Stato degli Sloveni, Croati e Serbi) e in gran parte in Dalmazia.
Anton Jelenc è anche il padre dello sci di Tržič.
19. Pər Gégnə
Dal 1893 al 1920 Julij Goeken ebbe qui il suo calzaturificio. Peter Kozina, il fondatore della fabbrica più moderna dell’epoca in questa parte d'Europa, acquistò la fabbrica Peko con tutti i suoi lavoratori.
PERCORSO LUNGO I PUNTI TURISTICI DI TRŽIČ
Le orme delle scarpe chiodate (guarda la foto) vi guideranno attraverso alcuni punti turistici (guarda i numeri verdi sulla cartina)
1. drago dall'uovo del gallo
2. "firb'c okno" ("finestra dei curiosi")
La finestra della curiosità è una speciale finestra che si sporge sulla strada e che era molto pratica per i curiosi che la usavano e, non da ultimo, così come si suol dire, consentiva a chi la usava di curiosare con discrezione e il suo design si adattava perfettamente a tale scopo. Non c’è bisogno nemmeno di affacciarsi per vedere cosa succede per strada. Dicono che è meglio della televisione o che nel passato era il sostituito della televisione.
Finestre simili erano note anche altrove in Slovenia, anche se la “curiosità” in relazione ad essa doveva essere una caratteristica specifica di Tržič.
3. Fucina di Germovka
4. La ciesa di Sant'Andrea
La chiesa di Sant’Andrea sorgeva con certezza sull’estremità superiore della piazza principale già prima del 1526, quando tutte le chiese, compresa quella di Sant’Andrea, furono censite per via dei tributi agli ottomani.
La chiesa filiale di Sant’Andrea così come la vediamo oggi fu costruita nel 1865 dall'edificatore di Škofja Loka, Molinaro. Comprende il campanile originale, che ha ottenuto il suo aspetto attuale nel 1929, oltre a ciò la chiesa gotica si trovava qui già nel XV secolo. L’altare principale e i due laterali del 1875 sono opera dello scalpellino Anton Kalz.
Al suo interno nel 1871 venne eseguita per la prima volta la canzone “Astro del ciel” in sloveno, tradotta dal tedesco da Jakob Aljaž, che in quel periodo prestava servizio come sacerdote a Tržič.
5. La casa di Kurnik
6. Il presepe di Tekec
7. La chiesa dell’Annunciazione di Maria
A Tržič ci sono tre chiese. La chiesa parrocchiale neoclassica ad una sola navata dell'Annunciazione di Maria, costruita all'inizio del XIX secolo, è di particolare valore la statua barocca argentata dedicata a Maria della Confraternita dello Scapolare del XVIII secolo.
8. Il Municipio
L’atrio dell’edificio municipale è ornato da una fontana con un leone. L’immagine dominante è costituita dal pilastro centrale con viticci di piante in rilievo. Nella parte superiore vi è una scultura raffigurante un leone accovacciato in forma stilizzata. Il leone sul pilastro è ciò che rimane dell'antica villa Glanzmann – Gassnerie nel parco BPT. Si presume che la scultura del leone sia arrivata a Tržič attraverso i vivaci collegamenti commerciali dei Glanzmann - Gassnerie con Alessandria, un potente magazzino per l’esportazione del cotone. La cornice in marmo a forma di stella, accanto al pilastro con la fontana, funge da bordo fontana e riporta le iscrizioni dei luoghi gemellati con Tržič. La vasca della fontana, che sotto la copertura in plexiglass porta lo stemma e la decorazione figurale scolpiti nella pietra, la classifica come una fontana del castello. Nei vari spostamenti, la vasca della fontana fu rotta in tre parti, le giunzioni sono visibili ancora oggi.
Nell'atrio dell'edificio municipale si trova anche il Centro di promozione e informazione turistica di Tržič, che rappresenta il punto d'incontro dell'offerta per la popolazione del posto (organizzazione di eventi, vendita di biglietti per eventi di altri organizzatori...) e per i visitatori provenienti da altre parti (organizzazione di visite guidate, acquisto di souvenir, pubblicazioni, cartine...).